mercoledì 25 marzo 2015

LIBRI-libri


                                                           Viaggiatori di nuvole
  Sinossi
È l'autunno del 1499 quando il giovane Zosimo Aleppo, stampatore d'origine ebraica, lascia Venezia. Scopo del viaggio è trovare le pergamene che un misterioso ragazzo, da tutti chiamato chierico Pettirosso, si porta dietro nelle bisacce. Corrono tante voci sul conto di queste carte: profezie, rivelazioni, memorie... La meta è Milano, ma Zosimo ci arriva tardi, il ragazzo è fuggito. Lo cerca a Mantova, in Francia, nelle terre intorno a Napoli, in Basilicata; gira per città e campagne, cammina dentro le nebbie e nella neve, si innamora di una donna che ha la pelle color d'ambra e gli occhi di una gatta, conosce mercanti, cavalieri, tavernieri, spioni, uomini del clero e di malaffare; si finge pittore, marito, poeta, soldato mercenario pur di ottenere notizie. E la sua missione finisce per diventare l'inseguimento di un'ombra, un'ossessione vagabonda, una scommessa con la sorte. In questa movimentata vicenda di avventure e di visioni, dove si affacciano i volti di Isabella d'Este, Francesco Gonzaga, Gilbert de Montpensier, Leonardo da Vinci, i personaggi si alternano come in una grande giostra, umili e sapienti, astuti e crudeli. E sullo sfondo di un'Italia attraversata da eserciti, sul palcoscenico di un'epoca su cui soffia il vento delle invenzioni e giungono gli echi delle scoperte geografiche, Zosimo si riappropria di un tempo remoto e dimenticato, ritrova il segreto della sua identità. Epico e favoloso come L'ultima sposa di Palmira, in questo nuovo romanzo Giuseppe Lupo racconta una storia che fa sognare il lettore, lo incanta con le suggestioni di una lingua che ricorda l'Oriente delle Mille e una notte, lo accompagna in quel crogiuolo di illusioni e sconfitte, di utopie e speranze che è stata la civiltà del xv secolo.
  Nota critica
Nell’attuale panorama letterario contemporaneo, questo romanzo, strutturato con maestria, di Giuseppe Lupo, frutto della fantasia ma adeguatamente supportato da una concreta conoscenza degli avvenimenti storici e sociali, però di scrittura agile e godibile dalla prima all’ultima pagina, ci guida con sapienza analitica in un mondo meraviglioso, che sebbene a noi lontano nel tempo è eterno, poiché immortali risultano i temi del viaggio alla ricerca del sé, delle proprie radici e del viaggio sulle ali delle <<nuvole>> verso l’ignoto.

martedì 10 marzo 2015

CHE COSA SONO LE EMOZIONI?

Senza voler entrare nei complessi meandri della neuroanatomia e dei numerosi livelli di funzioni cerebrali e né nelle polemiche tra scienziati  che non si trovano d’accordo su cosa sia un’emozione e anzi i punti di vista sono molteplici e spesso opposti, per noi in questo spazio è sufficiente rispondere che, secondo Daniel Goleman, psicologo, giornalista e studioso di fama internazionale nel campo dell’intelligenza emotiva, le emozioni sono un’insieme di cambiamenti che il corpo esperisce in risposta a stimoli esterni ed in base ad immagini mentali che attivano uno specifico sistema cerebrale.
Con altre parole, le emozioni sono  sentimenti, con le loro situazioni psicologiche e biologiche, che le caratterizzano, e inoltre con una serie di tendenze naturali ad agire.
Pertanto le emozioni costituiscono elementi insostituibili della vita umana, perché sono patrimonio genetico di tutti e fanno parte del vivere quotidiano.
 Alla luce dei risultati delle attuali ricerche, è possibile una reale suddivisione delle emozioni in due grandi categorie:
-         Emozioni primarie, già presenti alla nascita o di base; hanno un fondamento biologico.
-         Emozioni secondarie, da adulti, basate sulla formazione d’immagini mentali strutturate sulle emozioni della fase iniziale.
Individuati le categorie d’appartenenza, cercheremo ora di proporre, senza alcuna presunzione esaustiva, una sintesi – perché vi sono moltissime emozioni con le loro sfumature e variazioni - delle principali famiglie emozionali fondamentali individuate da Goleman, ponendole a guida di un nostro prossimo lavoro di didattica emozionale:
-         Collera: ira, risentimento, irritabilità, odio, violenza patologica.
-         Tristezza: pena, dolore, malinconia, solitudine, disperazione, depressione.
-         Paura: ansia,timore, tensione, spavento, terrore, fobia e panico casi psicopatologici.
-         Gioia: felicità, diletto, godimento, soddisfazione, capriccio, estasi, euforia.
-         Amore: accettazione, benevolenza, fiducia, gentilezza, devozione, infatuazione.
-         Sorpresa: shock, stupore, meraviglia, trasecolamento.
-         Disgusto: disprezzo, sdegno, avversione, ripugnanza, schifo.
-        Vergogna: senso di colpa, imbarazzo, rammarico, rimorso, umiliazione, rimpianto, mortificazione, contrizione.
 A questo elenco l’autore aggiunge alcune emozioni miste quali la gelosia, la speranza, il coraggio, la fede, il perdono, l’invidia tra rancore e astio, e ancora altre.
 Una variegata moltitudine di emozioni, quindi, moti dell’animo che predispongono e regolano l’esistenza umana. Ed è ciò che a noi occorre per le prossime ricerche.
  L’obiettivo di regolare e/o modificare condizionamenti interni ed esterni di una vita è un compito difficile, ma non impossibile secondo alcuni addetti ai lavori. E allora perché non cercare  attraverso l’apprendimento di mettere le emozioni al servizio dell’educazione? Per Goleman è un argomento attuabile. Tuttavia, aggiunge, bisogna
stabilire quando debba iniziare l’insegnamento. Per alcuni studiosi deve iniziare sin dai primi anni di vita e di affidare ai genitori il compito di sviluppare e fare acquisire le  prime abilità emozionali essenziali, naturalmente con l’aiuto di uno istruttore.
 Superando la tradizionale visione dell’educazione, che fa prevalere solo gli aspetti cognitivi a discapito di quelli emozionali, permette di rivalutare l’idea della educazione globale, fondata sul principio che l’attività educativa debba comprendere nel suo insieme intelletto ed emozioni. D'altronde è noto che la persona non può formarsi in modo completo se non si sviluppa coscientemente anche la sfera emozionale e, viceversa, la sfera emozionale aiuta a completare la formazione della persona,
 A tale proposito Goleman  parla di scuola e di programmi scolastici. Secondo lo studioso, la strategia dell’educazione emozionale è quella di non sovraccaricare di lavoro gli insegnanti creando una nuova materia, ma di mescolare le lezioni sui sentimenti e sui rapporti interpersonali con gli altri argomenti già oggetto d’insegnamento. E suggerisce di fondere naturalmente le lezioni emozionali con materie quali lettura e scrittura, educazione sanitaria, scienze e altre ancora.
  Noi abbiamo scelto, come modello didattico, il racconto breve o se preferite, bozzetto o exsemplum, ma la sostanza non cambia. L’insegnamento dell’intelligenza emotiva ha un preciso progetto educativo, l’alfabetizzazione emozionale, che, se è ben gestito, può produrre effetti benefici a lungo termine, emozionali e sociali, nella
vita di chi lo ha seguito. Argomento interessante questo, sui cui ritorneremo.
                                                                                                          E. C.

  

lunedì 2 marzo 2015

LIBRI-libri


Avrò cura di te
                                      di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale
Sinossi
Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un'anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l'ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all'angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L'angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell'interiorità prima che dell'aldilà, sia possibile silenziare la testa e l'istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.
Nota critica
In un libro che parla di sentimenti positivi e di angelo custode, più che una successione di avvenimenti si può apprezzare la successione della crescita emozionale della protagonista - donna piena di complessi. Insomma, una forma di psicoterapia di Gio’, raccontata con un linguaggio scorrevole e piacevole, da leggere senza attendersi un grande risultato finale.