mercoledì 14 agosto 2019

L’ABBANDONO È UN’EMOZIONE DA CONOSCERE

 La paura di essere abbandonati è un’esperienza abbastanza comune tra le persone, ovvero il timore di rimanere soli, per sempre privi di un legame affettivo, senza che nessuno si occupi di loro. Ciascuno di noi, infatti, può avvertire il timore di essere abbandonato, ma in linea generale la maggior parte ci convive senza alcuna conseguenza specifica.
 Alle volte questa paura non è correttamente amministrata e di conseguenza si tramuta in vera e propria sindrome tramite l’espressione di un disagio psichico fino all'angoscia più nera o alla depressione.
  Questa emozione può colpire sia i bambini (in modo particolare verso la figura materna), sia gli adulti. Si ha paura che la persona cara possa andare via o addirittura morire e si rimane sempre della certezza che nonostante il tutto proceda bene prima o poi si finirà soli. Ci si avverte uno stato emotivo dipendente dall'altra persona e non si ammettono le separazioni, anche di breve durata, per la paura di non avere più la relazione d’ intimità.
 Predisposizione naturale o famiglie in cui lutti o veri abbandoni sono stati trascurati o peggio ignorati, questi elementi possono causare nei componenti la sindrome che procura una disposizione patologica di cui non si riesce più a controllarla.
 Nella persona adulta che patisce di sindrome dell’abbandono è come se dominasse un pezzo bambino che necessita di cure. Quel bambino triste costituisce la parte infantile che è stata trascurata emotivamente. Non ci si rende conto che le cure verso quel bambino trascurato possono essere offerte dall'adulta che è diventata.
 Da tale fragilità interiore si palesano tutta una serie di comportamenti nocivi che mirano a esorcizzare l’abbandono da parte dell’altro: gelosia morbosa, controllo esagerato, ricatti morali, annullamento di sé e la perdita d’ imparzialità nei riguardi della relazione. Tutti indicatori che se non sono tenuti adeguatamente a bada vanno  inevitabilmente a concludersi in una dipendenza affettiva con tutte le conseguenze che molto bene conosciamo.
 Per poter superare un abbandono occorre il tempo solamente se impariamo a
utilizzarlo: serve per apprendere la radice del dolore, serve per capire come mai viviamo un allontanamento come un abbandono, serve per comprendere che inutili sensi di colpa ci allontanano solo dal cuore del problema, serve a prendere coscienza delle proprie responsabilità, che non significa necessariamente colpe. Il tempo serve a superare l’abbandono quando quello spazio temporale a nostra disposizione impariamo ad attraversarlo, quando apprendiamo a contattare il tempo in cui si è verificato quello specifico abbandono remoto che ci impedisce di svolgere le nostre attività quotidiane e i nostri rapporti sociali in modo sereno, quando impariamo a vivere i nostri rapporti interpersonali senza caricarli del fardello dei nostri fantasmi.
 Certamente l’abbandono è un’emozione che si può superare, tuttavia non esiste un unico metodo per metterlo in atto, pertanto non facciamoci incantare da patetici video o da moltissime ricette che ci narrano con voce suadente il modo con cui guarire le ferite. Per poter superare un eventuale abbandono ognuno di noi deve poter trovare il metodo di guarire la propria ferita. Che scotta terribilmente. Ma a bruciare non è la perdita attuale della persona amata o di un lavoro, ma il dolore remoto che quello attuale ha soltanto risvegliato.
 Superare l’abbandono è possibile, realizzabile, bisogna trovare la forza dentro di sé per mettersi in discussione, per andare a cercare un modello diverso di affrontare le avversità della vita. Per cui, percepiamo la rabbia, la tristezza o la gelosia quando arrivano, senza forzarci di mandarle via, solo così verranno messe in campo nuove energie psichiche per trovare le soluzioni più giuste per noi.
 In questo modo, scopriremo che mentre si chiude una porta, si aprono nuove possibilità, ad esempio, si ripropone un incarico di lavoro che aspettavamo da tempo o arriva una certa telefonata inaspettata che apre nuovi orizzonti, interessi  o modi di essere.