mercoledì 3 agosto 2016

DIFFERENZA TRA EMOZIONI E SENTIMENTI

Molto spesso si parla di emozioni e di sentimenti usando queste parole in modo errato.
 Secondo i neuro scienziati, le emozioni si intendono come l’insieme delle risposte osservabili, cioè visibili, in seguito all’attivazione di determinate modifiche fisiche connesse a determinate immagini mentali. La loro principale funzione consente di rendere più efficiente la reazione dell’individuo in cui si rende necessaria una risposta immediata della sopravvivenza, reazione che non utilizza cioè processi cognitivi ed elaborazioni coscienti.
 I sentimenti invece si riferiscono all’esperienza da parte dell’individuo di tali cambiamenti, quindi  riguarda l’esperienza privata delle emozioni. Inoltre le emozioni, in quanto manifestazioni abbastanza note sono degli stati di breve durata e transitori, mentre i sentimenti possono rimanere attivi per un tempo più lungo.
  In base alle ricerche neuroscientifiche, le emozioni sono un complesso di cambiamenti nello stato corporeo causati dal cervello, in risposta ai contenuti dei pensieri relativi a una specifica entità o ad un particolare evento nell’ambente dell’individuo. I processi psicologici e fisiologici interagiscono, dando vita a esperienze soggettive, mutamenti corporei e tendenze comportamentali.
 Secondo lo psicologico Paul Ekman nell’individuo sono presenti sin dalla nascita delle emozioni di base quali gioia, tristezza, rabbia, paura, vergogna e disgusto. Le emozioni si diffondono in ogni ambito della vita degli individui e influenzano in modo adeguato anche gli aspetti cognitivi della mente. Per fare un esempio, le emozioni incidono sulla memoria: numerose ricerche hanno messo in evidenza che in fase di recupero dell’informazione dalla memoria, avere uno stato emotivo adeguato a quello presente al momento della memorizzazione dello stesso materiale può favorire il ricordo.
 I sentimenti individuano l’esperienza privata che ogni individuo ha nel momento in cui verifica una emozione. Secondo il neuro scienziato Antonio Damasio, l’organismo interagisce con l’ambiente non solo con il cervello, ma non l’intero corpo, di cui ci rende coscienti attraverso l’esperienza emotiva.
 I sentimenti non sono osservabili in un’altra persona, infatti è possibile solo percepire i nostri stati emozionali e tentare di dare loro un significato a livello consapevole.
 Sin dal passato storico, gli studiosi si sono interessati ai sentimenti ed è a iniziare dall’opera di Cartesio, con la distinzione tra “res cogitans” e “res extensa”, che essi hanno assunto un’importanza specifica rispetto alle funzioni corporee.
 Successivamente, i sentimenti sono stati prima denigrati con l’avvento della rivoluzione industriale e del capitalismo, poi hanno conosciuto una nuova forza espressiva durante il Romanticismo e agli inizi del XX sec. Con la nascita della Psicanalisi di Freud.
 I sentimenti e, più in generale, la capacità dell’individuo di riflettere su di essi, sono indice della maturità psichica e affettiva del soggetto.
 In anni più recenti, i sentimenti sono divenuti oggetto di interesse e di studio da parte delle neuroscienze, le quali affiancano alle conoscenze psicologiche le indagini anatomo-fisiologiche del sistema nervoso.