Ho già detto, in
precedenti interventi sulla produzione creativa, che Enrico Bagnato è un
artista fecondo e poliedrico, che spazia dalla poesia al dramma, con “LA MOGLIE DI SIR WILLIAM”, Gruppo Poeti
La Vallisa, 2014, ci regala una doppia raccolta di poesie (2009 – 2013), la
prima, che dà il titolo all’intero libro, “La
moglie di Sir William” che comprende 40 composizioni; la seconda, col
titolo “Tra foglia e foglia”, che
comprende 31 poesie.
Il volume, la cui copertina offre l’immagine tratta da un dipinto di Van Dick, “I coniugi Arnolfini”, mi sorprende piacevolmente per la brillante idea di raccontare il viaggio interiore <<a tappe>> dell’io poetico da un tema all’altro, passando senza alcuna violazione semantica dall’amore come dono quotidiano; alla natura nelle molteplici immagini dei suoi componenti; alla società odierna come civile impegno o solidarietà; alla religiosità come sentimento laico; alle difficoltà di vivere come analisi di particolari stati d’animo, suscitando emozioni e riflessioni. Temi questi affrontati con cipiglio e descritti con parole agili, essenziali e profonde, che mettono in evidenza, con sicurezza, il nucleo principale del messaggio poetico e giungono dirette alla mente e al cuore del lettore.
Passando all’esame dei singoli temi, cercherò di evidenziare, nello spazio di questa recensione, alcuni elementi o immagini di particolare intensità emotiva che caratterizzano i suoi versi.
Ai pressanti richiami di Cupido, il poeta risponde con versi dedicati alla sua donna “ideale”; versi piani, ricchi di sana e viva passione, che sembrano scorrere via come pensieri sottovoce dell’autore, tra sé e sé:”Voglio farti fiorire/ come una rosa al sole/ sotto un fuoco di baci”, VOGLIO FARTI FIORIRE, pag.64; e dopo alcune pagine, un canto dolce di speranza per lenire le sue delusioni sentimentali:”Lontano amore/ amore lontano/ oh quanto tempo e spazio/ ci separano/ Dove sei non so/ non so come raggiungerti/ Tra noi il vuoto dell’assenza…”, LONTANO AMORE, pag.104.
La capacità di Bagnato di analizzare gli elementi della natura, va oltre la pura descrizione visiva. È piuttosto l’intimo bisogno di rendere concreto la profonda sensibilità e l’amore autentico e puro per tutte le creature del creato. Leggiamo alcuni versi:”Neve di seta su bruni/ dorsi di colli pettini/ di rami e nudi tronchi/costeggia sinuosa la strada/ che sale verso cime imbiancate./ Gelida un’aria/ esplosa di luce e vento/ accompagna l’ascesa/ fino agli impianti./ Dove tra riflessi di sole e ali d’ombra/ sgrana un laico rosario/ la seggiovia triposto”, VALLE DELLE GRAVINE, pag.75 e ancora “Un gatto rosso/ dal piumoso pelo/ occhi verdi attrice/ seduto in attesa/ dinanzi alla porta a vetri/ di una salumeria…”, GATTO ROSSO, pag. 87.
Nella poetica di Bagnato la società contemporanea occupa un spazio privilegiato e in modo particolare quella dei territori dove vige un clima di violenza fisica e psicologica. Ma se l’odio genera sopraffazione, l’amore è l’unica forza che dà libertà e dignità agli umani:”Il paradiso dei poveri è l’amore/ Sbarcano da un gommone/ disperati in fuga, si accalcano/ sulla banchina del porto, a Lampedusa/ Tra essi, un ragazzo e una ragazza di colore/ amorosamente si parlano e sorridono./ Scorgo in entrambi la quintessenza della felicità./ Il paradiso dei poveri è l’amore.”, IL PARADISO DEI POVERI, pag.65.
L’aspetto spirituale è un tema presente nella produzione creativa di Bagnato, inteso non nel senso confessionale bensì laico,cioè come religioso amore per le nostre sensazioni e per le nostre emozioni, esempio:”Non prendiamoci in giro, Signore./ Tu mi conosci bene/ e io so il mio dovere. Però…/ Tra noi resta un però…/ Sta di fatto che io/ incontrovertibilmente/ resto in credito nei tuoi confronti/ come tutti i non responsabili/ del proprio esistere…”, PREGHIERA LAICA, pag. 51.
Diverse per contenuto e per riflessioni sono le poesie che veicolano il tema esistenziale ossia la quotidiana fatica di vivere, la ricerca di nuove armonie ottenibili e praticabili, la volontà di riconoscersi in ciò che autentico e umano sono analizzate e messe in evidenza con viva energia di pensiero e di emozioni. Ne sono esempio:”Siamo viaggiatori, pellegrini/ in nessun luogo appagati./ Non ci incatena bellezza/ sempre nuove figure d’armonia/ spronati a cercare…”, SIAMO VIAGGIATORI, pag.48 e di seguito:”Incontro si trascina un vecchio/ con stenti passi,/ appoggiato a un bastone/ e mi fissa con uno sguardo spento./ In lui come in uno specchio mi rifletto, benché non trascini il passo,/ non mi appoggi a un bastone/ ed abbia vispo l’occhio…”, COME IN UNO SPECCHIO, pag.101.
Temi, o motivazioni diverse, dunque, guidano il lettore lungo il viaggio del racconto poetico in apparenza senza alcun legame tra loro; esse invece procedono tramite mini esplosioni emozionali, un chiaro filo rosso che senza retorica o artificio letterario dà unità e scaglie di luce a un bisogno di affermare le certezze dell’uomo contro le impossibilità e le negazioni della vita.
E. C.
Il volume, la cui copertina offre l’immagine tratta da un dipinto di Van Dick, “I coniugi Arnolfini”, mi sorprende piacevolmente per la brillante idea di raccontare il viaggio interiore <<a tappe>> dell’io poetico da un tema all’altro, passando senza alcuna violazione semantica dall’amore come dono quotidiano; alla natura nelle molteplici immagini dei suoi componenti; alla società odierna come civile impegno o solidarietà; alla religiosità come sentimento laico; alle difficoltà di vivere come analisi di particolari stati d’animo, suscitando emozioni e riflessioni. Temi questi affrontati con cipiglio e descritti con parole agili, essenziali e profonde, che mettono in evidenza, con sicurezza, il nucleo principale del messaggio poetico e giungono dirette alla mente e al cuore del lettore.
Passando all’esame dei singoli temi, cercherò di evidenziare, nello spazio di questa recensione, alcuni elementi o immagini di particolare intensità emotiva che caratterizzano i suoi versi.
Ai pressanti richiami di Cupido, il poeta risponde con versi dedicati alla sua donna “ideale”; versi piani, ricchi di sana e viva passione, che sembrano scorrere via come pensieri sottovoce dell’autore, tra sé e sé:”Voglio farti fiorire/ come una rosa al sole/ sotto un fuoco di baci”, VOGLIO FARTI FIORIRE, pag.64; e dopo alcune pagine, un canto dolce di speranza per lenire le sue delusioni sentimentali:”Lontano amore/ amore lontano/ oh quanto tempo e spazio/ ci separano/ Dove sei non so/ non so come raggiungerti/ Tra noi il vuoto dell’assenza…”, LONTANO AMORE, pag.104.
La capacità di Bagnato di analizzare gli elementi della natura, va oltre la pura descrizione visiva. È piuttosto l’intimo bisogno di rendere concreto la profonda sensibilità e l’amore autentico e puro per tutte le creature del creato. Leggiamo alcuni versi:”Neve di seta su bruni/ dorsi di colli pettini/ di rami e nudi tronchi/costeggia sinuosa la strada/ che sale verso cime imbiancate./ Gelida un’aria/ esplosa di luce e vento/ accompagna l’ascesa/ fino agli impianti./ Dove tra riflessi di sole e ali d’ombra/ sgrana un laico rosario/ la seggiovia triposto”, VALLE DELLE GRAVINE, pag.75 e ancora “Un gatto rosso/ dal piumoso pelo/ occhi verdi attrice/ seduto in attesa/ dinanzi alla porta a vetri/ di una salumeria…”, GATTO ROSSO, pag. 87.
Nella poetica di Bagnato la società contemporanea occupa un spazio privilegiato e in modo particolare quella dei territori dove vige un clima di violenza fisica e psicologica. Ma se l’odio genera sopraffazione, l’amore è l’unica forza che dà libertà e dignità agli umani:”Il paradiso dei poveri è l’amore/ Sbarcano da un gommone/ disperati in fuga, si accalcano/ sulla banchina del porto, a Lampedusa/ Tra essi, un ragazzo e una ragazza di colore/ amorosamente si parlano e sorridono./ Scorgo in entrambi la quintessenza della felicità./ Il paradiso dei poveri è l’amore.”, IL PARADISO DEI POVERI, pag.65.
L’aspetto spirituale è un tema presente nella produzione creativa di Bagnato, inteso non nel senso confessionale bensì laico,cioè come religioso amore per le nostre sensazioni e per le nostre emozioni, esempio:”Non prendiamoci in giro, Signore./ Tu mi conosci bene/ e io so il mio dovere. Però…/ Tra noi resta un però…/ Sta di fatto che io/ incontrovertibilmente/ resto in credito nei tuoi confronti/ come tutti i non responsabili/ del proprio esistere…”, PREGHIERA LAICA, pag. 51.
Diverse per contenuto e per riflessioni sono le poesie che veicolano il tema esistenziale ossia la quotidiana fatica di vivere, la ricerca di nuove armonie ottenibili e praticabili, la volontà di riconoscersi in ciò che autentico e umano sono analizzate e messe in evidenza con viva energia di pensiero e di emozioni. Ne sono esempio:”Siamo viaggiatori, pellegrini/ in nessun luogo appagati./ Non ci incatena bellezza/ sempre nuove figure d’armonia/ spronati a cercare…”, SIAMO VIAGGIATORI, pag.48 e di seguito:”Incontro si trascina un vecchio/ con stenti passi,/ appoggiato a un bastone/ e mi fissa con uno sguardo spento./ In lui come in uno specchio mi rifletto, benché non trascini il passo,/ non mi appoggi a un bastone/ ed abbia vispo l’occhio…”, COME IN UNO SPECCHIO, pag.101.
Temi, o motivazioni diverse, dunque, guidano il lettore lungo il viaggio del racconto poetico in apparenza senza alcun legame tra loro; esse invece procedono tramite mini esplosioni emozionali, un chiaro filo rosso che senza retorica o artificio letterario dà unità e scaglie di luce a un bisogno di affermare le certezze dell’uomo contro le impossibilità e le negazioni della vita.
E. C.
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