martedì 3 giugno 2014

LIBRI-libri

BELLA MIA di Donatella Di Pietrantonio.
  Sinossi
La storia di una giovane donna che suo malgrado si ritrova a rivestire il ruolo di madre, nonostante quell’idea di sé fosse stata già da tempo abbandonata, con un adolescente taciturno e scontroso, che è quasi uno sconosciuto. È ciò che succede alla protagonista e voce narrante di questo romanzo di intensità e dolore  crudele, quando Oliva, la sorella gemella, che sembrava predestinata alla fortuna, rimane vittima del terremoto de L’Aquila, nella notte del 6 aprile del 2009. Il figlio Marco viene affidato al padre, musicista di fama che vive a Roma, che però non sa come occuparsene. Perciò spetta alla protagonista e alla madre anziana prendersi cura del ragazzo, trasferite nelle C.A.S.E. provvisorie degli sfollati. Da allora il tempo trascorre in un lento e tortuoso processo di adattamento reciproco, durante il quale ognuno deve affrontare non solo il trauma del presente ma anche di tutto il passato. Ed è proprio nella nostalgia dei ricordi, nei piccoli gesti gentili e nelle attenzioni di un uomo speciale, che può nascondersi l’occasione di una possibile rinascita.
  Nota Critica
Ambientato a L’Aquila, BELLA MIA è una cronaca interiore che percorre un sentiero narrativo lungo e tortuoso nel tentativo di riadattare, di reinventare,di ricostruire e di ricercare una nuova esistenza dei personaggi principali della vicenda e dei comprimari. Inoltre, l’io narrante mette in luce, come in tutte le vicende drammatiche, estreme, l’inquietudine, l’emozioni, le paure e il recupero delle forze psichiche che alcuni animi femminili hanno la capacità innata di mettere a disposizione.  Scritto con una prosa sintetica, vagliata con saggezza, poetica, che a tratti ha il timbro della prosa lirica, Donatella ci parla di un comportamento di una donna, la protagonista, sostenuta da un sentimento amoroso profondo e altruista e spinta  da una segreta fiducia nel futuro, nella quotidiana lotta per sopravvivere, per rielaborare il lutto e la solitudine, per ricostruire il tessuto intimo degli affetti familiari e quelli sociali. Pur nelle presenti difficoltà soggettive e oggettive, sostenute da paure motivate e da dubbi di immaturità psichica dinanzi a problemi psicoeducativi di crescita di Marco, figlio della sorella  gemella deceduta durante il terremoto, infondo al tunnel della disperazione appare, la speranza, il desiderio, la volontà di far risorgere.
  In ultima analisi, la storia ci parla di dolore, ma c’è anche il coraggio e la forza di un grande amore contagioso che danno la capacità di affrontare e di superare le avversità della vita .
                                                                                                        E.C.

 

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