capaci a muovere l’anima (ira, sdegno, amore, pietà
e così di seguito). È un
sentimento di particolare intensità emotiva che
comprende, oltre l’amicizia e l’attaccamento, anche l’amore. È una inclinazione
sentimentale per le creature viventi (umani, animali e vegetali) e persino con
particolari oggetti, probabilmente meno inteso dell’amore (come moto
affettuoso), ma più regolare e più costante nel tempo.
Ed è proprio l’elemento della durata che
contraddistingue questi sentimenti. In esso si concentrano la stima e il
rispetto per la persona cara o l’altra parte.
Con altre parole, potremmo definire l’affetto
come uno di quei componenti che contraddistinguono il sentimento, poiché esso
consente di essere informati del piacere e del dolore, che si esperisce in
rapporto all'oggetto dell’emozione. Pertanto l’affetto regolerebbe non soltanto
la sola sensazione esperienziale, che si mette in moto di fronte a uno stimolo
gradevole o sgradevole, ma anche la risposta del soggetto stesso davanti a esso
(accostamento/aumento nel primo caso, se paramento/riduzione nel secondo).
Secondo recenti studi è emerso che l’affetto
non può essere un’abitudine o un dovere che non trovi il coraggio d’
interrompere un rapporto affettivo. È un sentimento che ha un valore maggiore
della simpatia o dell’amicizia, un sentimento
allo stesso tempo duraturo, intenso e irrequieto.
L’affetto emerge spontaneo, favorito da
premura e tenerezza donateli sin dall'infanzia. Il bambino, per lo sviluppo
armonico della sua personalità, necessita, infatti, di amore e di comprensione,
deve crescere in un’atmosfera di affetto e di sicurezza morale e materiale. Non
a caso, la direzione dipende da punto di partenza. Un abbraccio e un bacio sono
stati sicuramente il primo contatto con nostro figlio quando l’ostetrica o
l’infermiera ce l’ha messo in braccio per la prima volta. È questo
comportamento un perfetto messaggio di affetto che lega genitori e figlio sin
dai primi giorni, ma non è confinare solo alla tenera età.
Inoltre le abitudini quali carezze, baci,
abbracci, sono tra le cose che danno sicurezza ai bambini, nel limite della
loro importanza. Istituire un modesto rito familiare e rispettarlo è una
dimostrazione d’affetto soprattutto se permette di dare voce e importanza ai
bambini: scegliere un programma televisivo o un gioco all’aria aperta, immersi nell'ambiente naturale, ma anche accettare la proposta di stare tutti insieme
nel letto matrimoniale una mattina di un giorno festivo.
I contatti fisici ed emotivi e le esperienze
che provengono dagli adulti, con i quali vi è un forte legame affettivo, sono
diventati negli ultimi decenni troppo scarsi e limitati. Sono, inoltre
nettamente diminuiti i contatti diretti e spontanei con il mondo vegetale e
animale che anch'esso possiede notevoli proprietà affettivo-relazionale.
Preso in considerazione quanto abbiamo appena
detto, non possiamo non comprendere quanto sia di massima importanza continuare
a tutelare l’infanzia. Non bisogna mai considerare un bambino come un semplice
adulto in miniatura. Teniamo presente che un bambino è un soggetto vitale, una
persona molto avida di emozioni positive, che necessita necessariamente di
vivere esperienze colme di affetto illimitato, di parole amorevoli e di legami
autentici.
Sappiamo con certezza che un bambino non è un
soggetto adulto, lui neppure ha la facoltà di comprendere il perché gli altri
adulti lo trattano male e non può neanche difendersi. Quello che gli succede
mentre è piccolo lo può marcare per il resto della vita, particolare questo da
tenere a mente in quanto interessa la sua salute mentale.
È giusto, dunque, prendersi sempre cura dei
bambini sin dai primi anni, e se nel caso siamo stati in prima persona ad avere
un’infanzia difficile, bisogna tenere a mente che un’emozione positiva come la
felicità non è negata a nessuno e che conviene riconoscere ciò che c’è
successo, passare oltre, e ritornare con semplicità a vivere di nuovo.
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