Il
disprezzo è un’emozione che viene espressa in modo prevalente nelle situazioni
d’ interazione sociale. Secondo gli studiosi il disprezzo verso un’altra
persona è provocato soprattutto da comportamenti trasgressivi di norme morali o
convenzioni sociali, dal tradimento della fiducia, da aggressività e violenza,
da atteggiamenti immotivati di superiorità, da sincerità e falsità. Si è anche
constatato che vi sono differenze significative tra maschi e femmine nello
sperimentare disprezzo: per i maschi il tradimento della fiducia e
atteggiamenti immotivati di superiorità sono le cause scatenanti più frequenti;
invece per le donne i motivi scatenati più rappresentati sono le trasgressioni
di norme morali e la falsità.
Si tratta, quindi, di una emozione sociale che
si attiva quando il suo scopo è minacciato.
L’oggetto del disprezzo è il comportamento
della persona in alcuni atteggiamenti particolari che richiama un giudizio
morale che porta al dissenso.
Il ricevente è l’individuo che rivela
comportamenti giudicati negativi, ha atteggiamenti di superiorità o tradisce la
fiducia. Allorquando questo succede, si ritengono danneggiati, per guanto
riguarda la collettività, gli obiettivi
sociali (conservare le regole della
società), morali (la religione), legali oppure in uno specifico gruppo di
appartenenza, gli scopi specifici del gruppo stesso e ci si prepara a
scontrarsi con un avversario ritenuto pericoloso. L’individuo o il gruppo,
ritenuto responsabile di un simile comportamento è riconosciuto disprezzabile
per quel specifico comportamento ed esprimendo
disprezzo, non si permette più il ripetersi di quella condotta.
Lo scopo della persona oggetto di offesa è
quello di salvaguardare le norme morali e gli accordi comuni della società, o
del gruppo di appartenenza, da quei soggetti che possono comprometterle; il
disprezzo è un’emozione adeguata alla loro difesa all'interno della comunità o
di un terminato gruppo di appartenenza.
Possiamo individuare il disprezzo sul volto di
un nostro interlocutore?
Certamente sì, anche se spesso lo possiamo
confondere con il sorriso. Tuttavia questo è un errore frequente commesso da
chi non conosce il linguaggio del corpo in generale.
Inoltre, il disprezzo è un’emozione differente
dal disgusto, infatti è possibile mostrare disprezzo verso le persone
(simultaneo innalzamento e allargamento del labbro superiore su un unico lato
della bocca), ma non lo possiamo mostrare verso i cibi.
Non si prova disprezzo neanche per odori e
oggetti.
Possiamo avvertire un cattivo odore, in quel
caso si può provare disgusto, ma non disprezzo; forse il disprezzo è collegato
con chi è portatore di un odore sgradevole, ma mai nei riguardi di un odore in
particolare. Il disprezzo si manifesta quando ci troviamo di fronte a
situazioni ritenute immorali, e si prova un senso di superiorità rispetto a chi
ha compiuto l’azione fuori dalle regole.
A questo punto del nostro discorso, possiamo
concludere dicendo che l’emozione del disprezzo consente alla persona di
modulare, rendendole più funzionali, le proprie relazioni sociali e di
confrontarsi, anche nell'immediatezza del vissuto emotivo, con i valori e norme
di comportamento socialmente condivisi
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