Il soggetto affetto da una fobia è
perfettamente conscio di riconoscere che la sua paura è assurda e che non dipende da un reale
pericolo dell’oggetto, attività o condizione temuta, ma che i suoi motivi si trovano altrove, ossia nel proprio
percorso evolutivo, nonostante molti
privilegiano convivere con fobie angosciose e limitanti invece di
capirne le origini e liberarsene, avendo timore anche nei confronti di un altro
percorso che lo conduce non soltanto di liberarsi dei sintomi molesti ma pure delle
nuove limitazioni a essi congiunti,
venendo a conoscenza delle cause.
Le fobie, quindi, non sono altre che paure
ingiustificate di animali o di una particolare situazione, il contatto con i
quali determina nella persona una intensa reazione di paura o angoscia.
Una persona che soffre di una fobia, come ad esempio
la paura dei gatti e ragni, può accadere
di essere sopraffatta dal terrore, al solo pensiero di entrare in contatto con
un piccolo e docile animale, come un gattino anche neonato o pure con una
timida lucertola. Questo succede pure per azioni svolte in modo naturale da
moltissime persone (passare per un luogo aperto, andare in un negozio,
partecipare a un congresso e così via). Pertanto se la persona, ad esempio,
soffre di claustrofobia entrerà in un esagerato stato d’ansia fino al terrore,
al pensiero di essere costretta a entrare in un treno o nella metropolitana
perché la paura di cui diventerà preda, sarà quella di non poter uscire come
vorrebbe se all'improvviso ci fosse un pericolo.
Le persone colpite da disturbi fobici, sono
coscienti dell’assurdità del loro disturbo, ma nel contempo non hanno la forza
di controllare la loro paura. L’ansia generata dalla fobia, rivela una serie di
espressioni a livello psicofisiologico.
A tale livello i sintomi più comuni sono i
seguenti: vertigini, extrasistole, tachicardia, disturbi gastrici con nausea,
diarrea, senso di soffocamento, malanni urinari, rossore, sudorazione
eccessiva, tremore e spossatezza.
Un comportamento particolare che mettiamo in
atto quando abbiamo paura è quello della fuga dalla situazione temuta, che
negli uomini delle caverne era finalizzato alla propria salvaguardia. D'altronde,
quando si ha paura di qualcosa, si sta male ed è abbastanza normale voler
fuggire: la fuga è un’ottima tattica di emergenza.
Sin qui abbiamo parlato di fobie specifiche,
resta di analizzare brevemente quelle di origine sociale.
Per fobia sociale s’intende la paura di
prendere iniziative di fronte agli altri, nel
timore che il proprio agire possa mostrarsi sgradevole o umiliante per
colui che le fa e di ricevere come esito dei giudizi negativi. In breve consiste
in una fobia che porta a evitare all’incirca la maggioranza dei momenti
sociali, per paura di commettere qualche
azione errata e di conseguenza essere giudicati male per questo. Le persone
affetta da fobia sociale, temono
circostanze in cui sono costretta a produrre qualcosa davanti agli altri, come
per esempio presentare una relazione o semplicemente parlare con amici ma
spesso solo magiare o fare una telefonata in presenza di altri. Le persone con
fobia sociale sono moltissimo timorose che i segni della propria ansia siano o
diventino manifesti agli occhi degli altri, come la loro tendenza ad arrossire
e sudare facilmente, oppure avere degli attacchi di aritmia cardiaca.
Per concludere un consiglio utile per
affrontare fobie è quello di fare una lista delle situazioni o delle paure che
limitano la nostra vita e che desideriamo superare: immaginate ad esempio
quella specifica situazione e analizzate attentamente le possibili reazioni.
Qual è l’azione che ci fa più paura? Come possiamo superarla senza fuggire?
Quali sono i nostri punti fragili, ma anche le nostre potenziali energie
interne?
Successivamente proviamo a esporci in modo
graduale alle situazioni che causano la fobia, valorizzando i risultati
ottenuti, per quanto minimi. Occorre essere decisi nel perseguirli e premiarsi
ogni qual volta che se ne ottiene un successo. Anche un piccolo risultato
positivo è già una grande vittoria.
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