Secondo le teorie cognitiviste sulle emozioni
la scelta di un tipo di queste letture dipende dal giudizio di valore da parte
dell’interessato, sulla base di un insieme di fattori quali: specifiche
conoscenze, interessi, percezioni e credenze. Eseguita la preferenza, al di là
dell’interpretazione dei segni-simboli di un testo, la lettura impone al
soggetto due tipi di processi mentali importanti la comprensione e l’interpretazione.
Come attività primaria della mente entrambi questi processi sono, quindi,
direttamente responsabili delle reazioni del lettore: il suo coinvolgimento, il
vissuto emotivo, la passione, il giudizio critico e così via.
In particolare diremo che la comprensione è il risultato del processo
di elaborazione linguistica delle informazioni che vengono trasformate, in
termini psicologici, a una rappresentazione semantica del testo. L’interpretazione si riferisce, invece, a
una rappresentazione semantica del testo. In sintesi, la lettura implica
parallelamente comprensione e interpretazione.
Sulla base di quando detto, ora facciamo
qualche considerazione sulle emozioni che rileviamo spesso nella lettura, in
conseguenza dei processi di comprensione e di interpretazione. Quelle che
inducono piacere nella lettura si chiamano “emozioni della mente”. Accanto a
queste vi sono emozioni che nascono dalla partecipazione del lettore
all’oggetto della lettura. Tipica risposta emozionale di questa natura ai testi
narrativi, è l’empatia. Un racconto, un romanzo fanno proprie le ansie e le gioie dell’umanità.
In quelle riconosciamo noi stessi, la nostra esistenza possibile.
L’attenzione intensa sulla paura, sulla pietà, o sull'amore dei personaggi ai
quali ci rivolgiamo con la lettura dipende dal giudizio d’importanza che noi
diamo circa ciò che riteniamo giusto e non da un impulso indiscriminato di
condivisione.
Sin qui, il valore della parola, ora una
breve nota sull'ascolto. Che l’ascolto di un racconto o di una poesia sia
capace di suscitare emozione è certo esperienza di ognuno di noi. Tuttavia, pur
essendo presente in tutti i soggetti, la
risposta emotiva all'ascolto di una lettura non è sempre la medesima. Al
contrario. Essa varia al variare dei fattori individuali come l’età, la
cultura, lo stato psicologico. Per esempio non tutti i bambini hanno un
atteggiamento di accoglienza e di ascolto sereno sufficiente per contenere
l’emozione in un racconto. Vi sono, infatti, bambini che faticano ad ascoltare,
alcuni non riescano a farlo perché sono distratti, altri ascoltano
forzatamente. Per questi bambini che vivono disagi personali o difficoltà
emotive, gli psicopedagogisti suggeriscono di comprendere più che di capire il
comportamento disturbato dei bambini e soprattutto di non usare parole
pericolose che spesso si utilizzano con poca accortezza, perché scoraggiano e
inibiscono il desiderio di essere diversi, lasciando il posto a un sentimento
di amarezza, di inutilità, di solitudine.
La parola e l’ascolto, dunque, sono i veicoli
insostituibili del cuore e della mente, che accompagnano nella vita adulti e
bambini alla scoperta delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, anche
quelli cattivi, per conoscerli, comprenderli, accettarli e trasformarli senza
averne timore.
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