A mia figlia Mariella
Febbricitante stavi nel lettino
con sulla fronte perle di sudore
tinte di rosso avevi il bel visino
e con la mente tu contavi l'ore:
La coda dei capelli sul cuscino
dal gobbo omino stretta con stupore
giaceva immobil senza il paladino
quel nastro rosa, amico nel furore.
Quando narrai la storia del Bambino
che sulla paglia giaceva indifeso,
non chiedesti tu s'era il divino.
Già l'occhio stanco al sonno s'era arreso
per continuar col minore il cammino,
che sol l'infanzia compie per l'intero.
E.C.
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